La preghiera del mattino dell'uomo moderno

«La preghiera del mattino dell'uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico», scriveva Georg Wilhelm Friedrich Hegel


La preghiera del mattino dell'uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico», scriveva Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Una delle più buone/cattive (?) abitudini prese ai tempi dei Social, ma praticata già in precedenza, sempre di buon mattino, magari al bar davanti un cappuccino fumante, con tre quotidiani davanti è sempre stata quella di una veloce rassegna stampa. Buona abitudine se ispirata all'aforisma di Hegel, confortata dal parere (interessato) di qualche amico/a giornalista, e da esigenze legate alla professione. Attività volta, anche, alla sublimazione di di quel desiderio personale di novità, di "qualcosa di nuovo" nell'orizzonte del quotidiano. Spesso in cerca di conferme autoreferenziali: vediamo se oggi parlano di me, del mio lavoro, delle iniziative cui partecipo... Da anni è mia abitudine - purtroppo - per idiosincrasia moderna, per frenesia bulimica, leggere la rassegna stampa sul web - quelle televisive a notte fonda, un tempo piacevoli e, a volte, professionali, sono diventate via via sempre più fazioso, capziose e gossipare - per avere una panoramica dei fatti principali accaduti e del contesto di riferimento. Oggi, pur mantenendo la cattiva abitudine, all'alba sul tablet, la percepisco come una attività masochista. Eppure non demordo, in cerca di una novità politica, sociale, economica che non viene. Diceva Pavese "qualcuno ci ha promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?".
Ridivento prolisso e parafilosofico.
La domanda rimane, ma per cercare risposte credo urga digiuno digitale. Attendo la Quaresima.
E voi, cosa, chi attendete?

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