In piazza sì, in piazza no...



Sono stato adolescente impegnato (anni ''80, quelli dell'edonismo reaganiano e dei paninari), quando la gente che andava in piazza lo faceva  per cose serie: per il lavoro, per la libertà, per la vita. A 17 anni, con gli amici coetanei e con gli insegnanti, amici adulti, preparavamo i pacchi (cibo e abbigliamento) per gli operai polacchi che lottavano contro la dittatura. Proponevamo a scuola i film di Zanussi, di Tarkowskij.

Qualche volta ho volantinato, da solo, in una scuola (il' ITC Don G. Pes di Tempio) a 800 studenti. Ero uno dei 600.000 sul monte gozo a Santiago di Compostela con GPII. 

E, oggi, mi debbo sorbire i petulanti commenti di maestrucoli del pensiero che mi dicono per cosa si può o non può manifestare?!?

Ma fatemi il piacere!!!

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