Ascoltando la presentazione di "Sussidiarietà e.... spesa pubblica - Rapporto sulla sussidiarietà 2014/2015"

Ascoltando la presentazione di "Sussidiarietà e.... spesa pubblica
Rapporto sulla sussidiarietà 2014/2015"

Venerdì 4 dicembre, alle 17, nell’aula Lessing del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, di via Roma, in Sassari, è stato presentato il Rapporto su Sussidiarietà e... spesa pubblica. A far gli onori di casa Gavino Mariotti, direttore del Dipartimento Universitario ospitante l'evento. Il rapporto 2014/2015 è stato illustrato, con ampio uso di slide, dal prof. Giorgio Vittadini dell’Università Bicocca di Milano, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. A seguire, sono intervenuti il presidente della Fondazione Banco di Sardegna Antonello Cabras. Vari sindaci del territorio sassarese. Moderava, con garbo, Paola Appeddu, presidente della Cooperativa sociale San Camillo de Lellis, di Sassari, promotrice dell'evento.


Il tema, appassionante, veniva affrontato dai relatori e seguito da una attenta platea di circa 150 persone.
Paolo Maninchedda, Assessore regionale ai Lavori Pubblici, dopo aver portato il saluto del Presidente della Regione Pigliaru, e del collega assessore Erriu, entrambi assenti perchè impegnati nella quadratura del cerchio con la rappresentanza dei sindaci sardi sulla delicata questione della riforma degli Enti Locali, portava un suo lucido e ragionato contributo.


In sostanza l’argomento trattava del rapporto tra risorse e poteri, tra le risorse che rimangono al Governo centrale e quelle che vanno alle Regioni e ai Comuni, tra il potere dello Stato e quello delle Regioni e dei Comuni, ma anche tra il potere della Regione e i Comuni e tra i Comuni tra loro.
Ma non è nostra intenzione fare il report analitico dell'evento. Vorremmo soffermarci invece, così come abbiamo fatto in quella sede, su di un argomento che ci sta a cuore nella economia, appunto, delle dinamiche del “principio di sussidiarietà”.
L'assessore Maninchedda, nel dissertare sul tema, ad un certo punto si lasciava sfuggire una frase che che diceva piu' o meno così “...in Sardegna soffriamo di un deficit nella manutenzione delle infrastrutture (si riferiva in particolare al sistema idrico e stradale) perché, in questi decenni, abbiamo trasferito le risorse al sociale anziché al rinnovo e alla manutenzione delle opere pubbliche...”. Qualche cooperatore, noi in primis, fra i presenti nel sentire tale affermazione ha avuto un moto di disappunto. Fra colleghi sguardi di intesa su chi dovesse intervenire. Alcuni sindaci (abbiamo riconosciuto quelli di Oschiri e di Badesi) prendevano la parola e, altri, ponevano l'accento sulla questione della riduzione dei trasferimenti delle risorse e sul tormentone Città metropolitane, Città medie, Unione dei comuni e via dicendo. Quando, finalmente, abbiamo potuto prendere la parola, il direttore AGCI Gallura, Filippo Sanna, ha esordito “Innanzitutto ringrazio l'amica, cooperatrice, Paola Appeddu per aver insistito nell'invitarci, nonostante avessimo in precedenza, per ragioni di pigrizia e/o di concomitanti altri impegni, disertato le ultime due edizioni di questa sempre interessante iniziativa. Abbiamo comunque fatto ammenda recuperando e studiando con cura i precedenti Rapporti, Ma, detto questo, vorremmo fare due domande: una all'Assessore ai Lavori Pubblici e una al Prof Vittadini.
Facendo estrema sintesi di quanto detto dall'On. Maninchedda ci sembra di aver capito che, ad Olbia, dai rubinetti scorre acqua color the', aromatizzata al manganese, perché le risorse necessarie alla manutenzione degli impianti sono state, negli anni, dirottate nel sociale.....
A parte il gusto del paradosso, mi sia concesso, in qualità di operatore da trent'anni impegnato in quella parte del movimento cooperativo che oggi si riconosce - anche qui facendo sintesi – nella Alleanza delle Cooperative, di chiedere all'On.le Maninchedda di spendere qualche parola per chiarire questo concetto che, guardando la platea e riconoscendovi tanti colleghi del terzo settore, credo interessi abbastanza. Al Prof. Vittadini, conoscendone e seguendone da tempo l'opera, così come l'amica Appeddu, operando in prevalenza nella realtà della cooperazione sociale, vorrei chiedere come – anche alla luce dei dati ben evidenziati dalle sue slide – noi cooperatori del sociale che, come dicono le statistiche sull'argomento, insieme al volontariato, sosteniamo l'85% del welfare, ottimizzando le risorse economiche e professionali per dare comunque assistenza ai soggetti deboli dove altri hanno fallito – come possiamo, considerando valide le sue proiezioni su una inversione di tendenza nei trasferimenti, contribuire, in una dinamica partecipativa a realizzare, oltre alla dimensione verticale ed orizzontale, quella sussidiarietà circolare cui lei e non solo, in altre circostanze, avete fatto riferimento? Grazie”.
Maninchedda, come punto sul vivo (apprenderemo il giorno dopo dalla stampa che la mattina dello stesso giorno aveva preso atto del grave stato delle condotte idriche della città sassarese) replicava subito, approfondendo, purtroppo, solo la questione delle carenze infrastrutturali della regione. Ne ha parlato qui. Successivamente declinava sui problemi di Olbia e della Gallura. La nostra domanda rimaneva in sospeso così come la parte nella quale ci aspettavamo un approfondimento dal prof. Vittadini. La moderatrice, Appeddu, nel ringraziare gli intervenuti, vista l'ora tarda (dopo circa due ore di lavori), chiudeva l'incontro.
Ci sarebbe piaciuto se l'incontro avesse preso un altro abbrivio spiegando, per esempio come rendere la “Responsabilità Sociale d'Impresa” un vero strumento propulsore di sviluppo e coesione sociale attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della società, nella convinzione che solo così si possa costruire valore sociale condiviso, come abbiamo avuto modo di ascoltare dal Prof. Stefano Zamagni.

E’ indispensabile che la società civile torni ad organizzarsi per la cooperazione e non semplicemente per la collaborazione. La parola chiave è qui cooperare, perché non basta collaborare. Aristotele ci ha insegnato che operare insieme è assai più che lavorare insieme. Cooperare insieme agli altri due vertici del triangolo per raggiungere l’obiettivo del bene comune. Questo è il motivo per cui saluto con piacere e con piena cognizione di causa iniziative come questa, il cui scopo è ultimamente quello di diffondere pratiche virtuose di azione…

Se volete potete approfondire qui e anche qui .
Sarà per la prossima volta, speriamo. Nel nostro piccolo, comunque, cercheremo di continuare a farne esperienza.


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